Terminato l’Istituto Superiore di Educazione Fisica (ISEF)e dopo il primo brevetto di Allenatore Di Body Builder nel 1999, sono entrato a lavorare in palestra con grande motivazione e con le migliori intenzioni. Ma già dai primi giorni notai che qualcosa non andava, qualcosa che né l’università e né i corsi di formazione ti insegnano.
Ero uno dei tanti trainer del centro ed ero stato assegnato ad un ragazzo, leggermente in sovrappeso, per un check iniziale e le sue prime parole furono: “Ciao grande! Voglio mette gli addominali!”.
La risposta corretta dentro di me sarebbe stata: “Beh si, siamo a maggio, è periodo”, ma dopo un respiro la mia risposta fu: “Vedi, dobbiamo prima capire che tipo di costituzione hai, pianificare un lavoro che aumenti il metabolismo per poi ridurre la massa grassa in generale ed evidenziare anche gli addominali”.
Il ragazzo mi guarda con la faccia poco convinta e dopo 10 minuti si stava già allenando con un mio collega che gli stava facendo fare tutti gli esercizi possibili ed immaginabili per i muscoli addominali, appunto strizzare gli addominali per “snellire l’addome”, come se masticare facesse snellire il viso.
Questo mio collega conosceva un numero incredibile di esercizi per i muscoli dell’addome, praticamente faceva lavorare solo gli addominali nei modi più impensabili, ero quasi giunto alla conclusione che si era laureato in “Scienze degli Addominali” e con il pieno dei voti!
Ero abbastanza contrariato dalla vicenda ma cercai di reagire nel migliore dei modi.
Mentre la maggior parte dei miei colleghi, dopo una o più esperienze del genere, facevano schede solo ed unicamente per il rinforzo dei muscoli addominali, io iniziai a pensare in modo diverso e mi dissi: “Se vuoi aiutare una persona, devi fare in modo che si fidi di te”.
Da quel giorno iniziai ad affinare le mie tecniche di comunicazione e creai un piano di allenamento che lavorava sicuramente sulla parete addominale, ma come sostegno per esercizi che coinvolgevano più gruppi muscolari. In questo modo riuscivo a lavorare sul metabolismo, riuscivo a guadagnare la fiducia del mio cliente fin dalla prima seduta e creavo dei protocolli di allenamento innovativi, stimolanti e divertenti.
Avrei potuto dire:
”Ma qui la mentalità è così!”
“Chi me lo fa fare di dare le perle ai porci” ecc. ecc.
Invece il pensiero positivo ha portato ad una reazione creativa, invece di vedere un ostacolo, ho visto un’opportunità!
Quella vicenda mi ha portato a degli sbocchi professionali impensabili fino ad allora, in ogni centro dove ho lavorato, grazie ai risultati ottenuti ed al rapporto solido instauratosi con i miei clienti, sono sempre arrivato alla direzione tecnica.
Quel primo giorno di lavoro in palestra mi ha insegnato 2 cose molto utili:
1) Ascolta il tuo cliente fin dal primo secondo e sii aperto a metterti in gioco ad ogni richiesta sia essa la più stravagante e stai sicuro che alla fine sarete contenti entrambi, il tuo cliente per i risultati ottenuti e tu per aver avuto uno stimolo in più per imparare un nuovo approccio.
2) Ogni cliente che ti lasci scappare è una persona in meno che potrai aiutare.
Ecco che dopo innumerevoli vicende del genere e 25 anni di esperienza del settore benessere, che nasce il corso Professione Scienze Motorie, appunto per condividere un metodo unico per diventare un professionista del benessere.
Se vuoi approfondire alcune tecniche pratiche di rieducazione posturale dai uno sguardo al mio corso di Massaggio Posturale qui su Udemy.
Ci vediamo dentro!
Celestino